Il Lato Est


Cappella Sant'Anna

La cappella di Sant’Anna fu progettata da Carlo Bizzaccheri (1656 – 1721), collaboratore di Carlo Rainaldi e allievo di Carlo Fontana.
Tutti i dipinti della cappella sono di Nicolò Berrettoni (1637 – 1682), la pala d’altare raffigura “La Sacra famiglia e Sant’Anna” mentre, sulla volta, sempre Berrettoni ha affrescato Dio Padre circondato da angeli.
Gli stucchi e i putti sono di Paolo Naldini (1619 – 1691), artista della cerchia di Bernini.

Cappella delle Anime del Purgatorio

In origine la cappella era dedicata ai santi Lorenzo e Alberto, ma quando nel 1899 fu acquistata dall’Opera espiatoria delle anime del Purgatorio del Nostro Signore di Montligeon mutò dedica. La cappella è interamente decorata da Silvio Galimberti (1869 – 1956), mentre l’affresco della volta, che rappresenta il Purgatorio, è di autore ignoto.

La pala d’altare, “La Cena di Emmaus”, è di Riccardo Tommasi Ferroni (1934 – 2000), e fu posta sull’altare nel 1981.

L'opera che trae ispirazione dall'idea che Gesù si rinnova nel tempo e in ogni tempo, concetto che l’artista rappresenta attraverso gli abiti antichi di Gesù, la veste seicentesca del personaggio in piedi alle sue spalle e gli abiti moderni degli apostoli..
In un cestino sotto il tavolo riposa il cane dell’artista: anche in questo va colto il significato simbolico che Ferroni vuole suggerire e cioè come il Gesù sia presente nella nostra quotidianità.

Cappella del Crocifisso

La cappella fu progettata da Alessandro Cessani intorno al 1670.

Al suo interno si trovavano due tondi e due tele di Salvator Rosa (1615 – 1673), che il principe di Salerno vendette nel 1802, come testimonia una lapide posta sulla parete destra. I tondi furono sostituiti, nel 1822, da quelli attuali di Ferdinando Cavalleri (1794 – 1867), che raffigurano “Davide con la testa di Golia” e “Giuditta con la testa di Oloferne”.

 Le tele, dipinte sempre nel 1822, sono tra le opere migliori di Ludovico Venuti (1785 – 1872) e rappresentano “La storia di Tobia” e “Il profeta Amos con la moglie di Geroboamo”.

I pregevoli stucchi della cappella e i cherubini sono di Pietro Papaleo. Ignoto è l’autore del crocifisso che dà nome alla cappella.