La Basilica


Santa Maria in Montesanto, è una basilica di Roma situata in piazza del Popolo, nel rione Campo Marzio, tra via del Corso e via del Babuino.

Essa si colloca nell’area urbana detta del Tridente, una delle massime realizzazioni urbanistiche del XVI secolo, così chiamata a causa della forma definita dalle tre direttrici rettilinee (via di Ripetta e via del Babuino con al centro via del Corso), che si diramano da Piazza del Popolo. Sotto le due Chiese gemelle si trovano i resti di due monumenti funerari a forma di piramide, somiglianti come forma e dimensioni a quella di Caio Cestio. Risalenti probabilmente all’età augustea, esse rappresentavano un ingresso monumentale al Campo Marzio, funzione assunta successivamente dalle due Chiese gemelle.

La Basilica Santa Maria in Montesanto (1675) e la gemella Santa Maria dei Miracoli (1678), pur presentando alcune differenze soprattutto planimetriche, conferiscono alla piazza una caratterizzazione in pieno stile barocco. Mentre Santa Maria dei Miracoli presenta una pianta circolare, Santa Maria in Montesanto mostra una forma ellittica.

Progettate per volontà di Papa Alessandro VII, sono entrambe dedicate alla Madonna e sono state erette proprio all’inizio della via Lata (odierna via del Corso), perché fosse la Chiesa, con la protezione materna della Vergine Maria, ad accogliere i pellegrini che dalla Porta Flaminia entravano nella “città santa”.

La facciata della basilica è scandita dal pronao, costituito da quattro imponenti colonne. La storia di queste colonne è legata a una disavventura nella quale incappò Bernini: infatti erano destinate ai campanili di San Pietro, che avrebbero dovuto fare da cornice alla cupola progettata da Michelangelo e costruita con qualche modifica da Giacomo Della Porta; tuttavia, per problemi statici, il primo campanile ad essere costruito crollò, così il progetto Berniniano fu abbandonato e le colonne trovarono impiego nel pronao delle chiese “gemelle”. Sul frontone leggiamo “HIER S.E.R.PR. CARD. GASTALDUS”, a ricordare che la costruzione si deve alla munificenza del Cardinale Gerolamo Gastaldi. L’attico della chiesa è coronato dalle statue di otto sante carmelitane, scolpite da aiuti del Bernini, tra i quali nel 1763 Filippo Titi cita: Lazzaro Morelli, Francesco Rondone, Sillano Sillani e Antonio Fontana.

La cupola si erge su un tamburo dodecagono nel quale si aprono sette finestre. Gli spigoli della cupola sono messi in risalto da costoloni; nel 1825 la cupola venne ricoperta di squame di lavagna che danno quel caratteristico color grigio così raro a Roma. Il lanternino che si alza sulla cupola ha pianta ellittica e il campanile quadrangolare si trova sulla destra della chiesa su via del Corso, speculare rispetto al campanile della gemella.

Per una accurata visita dell’interno vi suggeriamo di servirvi della mappa sensibile sotto riportata:

Visitate l’interno della basilica attraverso le schede di approfondimento: